La forza di portare avanti le proprie idee è ciò che distingue i coraggiosi dagli ignavi, i condottieri dai cortigiani, le persone di carattere dagli opportunisti della prima o dell’ultim’ora.
Ma la forza alle idee la danno anche il carisma degli uomini che le partoriscono e la loro capacità di perfezionarle, di renderle serie, credibili, condivisibili e, poi, condivise.
“Il valore di una frase risiede nella personalità di chi la pronuncia, perché nulla di nuovo può essere detto da creatura umana.” Lo scriveva Joseph Conrad.
E’ probabile che sia così, ma da che cosa nasce la capacità e il carisma di costruirsi e rendere riconoscibili la propria personalità?
Un noto adagio ricorda sempre che “la forza non è di chi non cade ma è di chi, cadendo, ha poi la forza di rialzarsi.”
Le idee seguono la stessa logica. La loro forza è la forza che deriva non dal postularle perfette e inattaccabili, ma dall’essere noi i primi a metterle in discussione, per scoprirne i punti deboli e dare alle stesse la forza della maturità che deriva dall’analisi.
Non sono forti le idee di chi non accetta interlocutori, di chi vive sempre sul “chi va la?”, di chi rifugge da un’analisi critica delle sue opinioni, dalle obiezioni o dai suggerimenti.
La vera ignavia è di chi crea un muro invalicabile, fatto alle volte dall’autorità o dal potere datogli da un ruolo o una posizione, che gli fa argine verso qualunque dubbio possa incrinare le sue “granitiche certezze”.
E’ bene diffidare di chi si veste di autorità ad ogni costo: ha paura che le sue idee possano non essere convincenti.
L’autorevolezza dell’uomo e la forza dell’idea di cui questi si fa interprete è tutt’altro.
La prima è frutto del carisma e, sì, della personalità; la seconda deriva dalla capacità di questi di averla rodata attraverso l’esperienza e le prove della vita, attraverso l’attenzione al confronto e allo scontro. Soltanto dopo questo percorso l’idea è matura per essere vissuta pienamente e condivisa.
Chi non ama il dubbio, lo teme; chi teme il dubbio, lo subisce, e chi lo subisce dimostra nei fatti la propria incapacità di vivere pienamente la vita.
E non esiste un’idea forte che sia estranea alla vita, alla vita vera.
Ecco perché è importante vivere appieno tutte le fasi della maturità di un’idea: innanzitutto averla, metterla in discussione, parteciparla, migliorarla e poi viverla pienamente e con forza. Chi rinuncia alla prima parte di questo processo indossa solo una maschera che cadrà al primo soffio di vento; chi dal dubbio non riesce a trarre spunto per completarsi e migliorarsi ma si abbandona inerme, resta in balia dei venti nel mare della vita senza avere la capacità di “fare la rotta” e di individuare l’approdo.
...buon viaggio a tutti...
giovedì 11 ottobre 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento