martedì 15 aprile 2008

Diario elettorale 18: sud apripista di un governo nordista

I risultati delle elezioni hanno sancito la vittoria netta della destra di Berlusconi e l'affermazione straordinaria della Lega Nord di Bossi.
Il PD di Veltroni non ha realizzato la rimonta elettorale che sembrava registrarsi nelle piazze italiane anche se il 33% del partito è un passettino avanti rispetto al passato.
Di Pietro ha beneficiato del voto più "antiberlusconiano" e "antibassoliniano" dello schieramento, raddoppiando i propri consensi.
Disastro per la Sinistra Arcobaleno che si proponeva come elemento di disturbo a sinistra per il PD e nei numeri del Senato per il PDL e che invece raccoglie un pugno di mosche: nessun deputato e nessun senatore per una formazione che si stimava viaggiasse tra il 7 e il 10%: ha ottenuto il 3.
L'UDC è dentro alla Camera ma conquista senatori solo in Sicilia, resta fuori anche De Mita in Campania.
Fuori dal parlamento i Socialisti e la Destra: sembra essere nata veramente una nuova Repubblica con 4-5 partiti e non di più.
L'asse e il cuore del governo sono inequivocabilmente radicati nel Nord del Paese; il Sud, portatore di acqua e di voti, resta in attesa di capire, tra federalismo fiscale e tagli agli Enti locali, che ne sarà di sè.

1 commento:

tiziana ha detto...

io non so quanto del 7% della sinistra arcobaleno, come voto utile, sia finito nel 33% del PD.